Con le 4 stelle partite per la trasferta di Cesena, il Milan e i milanisti erano convinti di tornare a casa con tre punti e tanti sorrisi sulle labbra. Ed invece la serata di ieri è stata ancora peggiore delle più nere previsioni. Non c’è solo la sconfitta contro la Cenerentola del campionato a bruciare, ma due constatazioni pesanti: il Milan è ben lontano dall’essere una squadra, ed anche le condizioni di Thiago Silva non fanno dormire notti serene ai suoi tifosi.
Il brasiliano infatti è uscito alla fine del primo tempo per un problema fisico dicendo queste parole:
Sono preoccupato. Mi fa male.
Parole che gettano nel caos l’ambiente, viste anche le condizioni di Nesta. Galliani infatti si è preoccupato di costruire un attacco stellare, ma si è affidato troppo all’ex laziale per la difesa, dimenticandosi delle sue condizioni fisiche spesso precarie. E così con lui fuori per ancora qualche settimana, se si infortunasse anche Silva sarebbero guai seri, visto che è appena partito Kaladze e i centrali rimasti sono Papastathopoulos e Yepes, non male, ma lontani anni luce dalla coppia titolare.
Tornando ad Allegri, il suo rammarico è quello di avere tanti campioni che però insieme non sono un orchestra, ma solo un gruppo di solisti:
mi dispiace, perché è dal primo giorno di Milan che insisto sul sacrificio di squadra. Bisogna avere un atteggiamento completamente diverso. Ci vuole sacrificio, specie se si va in svantaggio. Quando non abbiamo la palla devono rientrare tutti e stasera non si è visto. Se non giochiamo di squadra non vinceremo cose importanti.
Questo è lo scotto da pagare quando si ingaggia un allenatore che, seppur bravo, ha avuto esperienza solo in squadre dove, in assenza di grandi campioni, ogni calciatore si metteva al servizio della squadra e conosceva alla perfezione il significato della parola “sacrificio”. Convincere gente come Ibrahimovic, Ronaldinho o Robinho a tornare per dare una mano ai compagni sarà molto dura, ma è proprio su questo che dovrà lavorare Allegri.