Milan, Allegri risponde a Cassano (ed aspetta Kakà)

Giornata rovente in quel di Milano, dove Antonio Cassano si è reso protagonista di uno sfogo nei confronti della dirigenza del Milan, squadra che lo vedeva nell’elenco dei tesserati fino a qualche giorno fa. Al barese ha risposto l’allenatore Massimiliano Allegri, convinto che Fantantonio abbia avuto tutto l’appoggio possibile sin dal suo arrivo all’ombra della Madunina.

Il tecnico del Milan difende il proprio orticello e respinge le accuse del fantasistea di Bari Vecchia:

La cosa più brutta è andare via e parlare. Una volta chiuse, le cose appartengono al passato. Poi ognuno è libero di dire ciò che vuole, ma quando uno parla dopo vuol dire che ha poco rispetto per la società in cui ha lavorato Mi dispiace dirlo, ma sono parole che non sanno assolutamente di niente. Io sono fatto così, non mi piace parlare dopo. Il Milan lo ha curato e aiutato per l’idoneità, gli ha dato una mano per andare all’Europeo. Se non avesse giocato al Milan non ci sarebbe andato. Antonio è stato importante nella prima stagione e lo è stato lo scorso anno fino a quando non si è fermato per un problema al cuore. Con me giocava sempre. Sono contento di averlo allenato, ma le polemiche non servono a nulla. Ci vuole rispetto dove si lavora, poi possono esserci discussioni. Lui ha fatto una scelta, la società lo ha accontentato. Lui è contento dell’Inter, noi siamo contenti di Pazzini. Con Antonio ho sempre avuto un rapporto franco. Mi ha chiesto di essere ceduto. Non posso promettere a nessuno di giocare 60 partite.

Massimiliano Allegri torna poi sull’argomento scottante della giornata di ieri, quello relativo alle sue presunte dimissioni:

L’idea di dare le dimissioni non mi è mai passata per la testa. Non ci sono assolutamente i motivi: ho la fiducia della società e io ho fiducia nella squadra. La sintonia con Galliani e Berlusconi è ottima. C’è scambio di idee su tutti i giocatori. E’ stata fatta una scelta giusta.

Quanto a Kakà. possibile colpo di fine-mecrato:

E’ stato un grandissimo ai suoi tempi ed è grande ora. Mancano sette giorni e vedremo cosa succederà.

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