C’eravamo tanto amati… Un tempo, forse, quando si correva per la stessa squadra, quando si difendeva la stessa bandiera, prima che arrivasse il nemico a scommettere su uno dei due, dando il “la” ad uno dei tradimenti più clamorosi della storia del calcio.
Naturalmente parliamo della storia del giorno, di quella che vede sulle rive opposte del fiume Leonardo, ex giocatore ed allenatore del Milan passato poi all’Inter, ed i rossoneri campioni d’Italia, in particolare Rino Gattuso, che nel festeggiare lo scudetto si è esibito in un poco elegante “Leonardo uomo di merda“. L’allenatore brasiliano non ci sta e risponde tramite il sito ufficiale della società nerazzurra al centrocampista della sua ex squadra:
Gattuso, il giorno in cui ho preso la decisione di lasciare il Milan, si è rivolto a me dicendomi che almeno ero stato coerente nella mia scelta. Oggi, invece, su molti quotidiani ho letto che desidera ancora raccontare le sue verità. Mi piacerebbe, quindi, proprio sapere quali sarebbero le cose che avrebbe ancora da dire visto che, né telefonicamente né di persona, è stato mai possibile. Mi farebbe piacere anche conoscere la posizione ufficiale della società AC Milan in merito a quanto accaduto.
La posizione del Milan sta nelle parole di Galliani, che cerca di minimizzare:
Non dobbiamo dimenticare che i calciatori sono pur sempre dei ragazzi.
Massimo Moratti prende le parti del suo allenatore, ma tende a scagionare la società rossonera:
Quello che credo abbia gradito di meno sia stato Leonardo. Ci è rimasto molto male e rimanerci male, in questi casi, è normale. Non do nessun giudizio perché la cosa si commenta da sola. E’ un comportamento che non rappresenta il Milan, ma la persona, anche se credo che il club qualcosa l’abbia già fatta per uscire da questo imbarazzo. Non c’è nessuna polemica, sono cose che capitano per eccesso di esaltazione, anche perché era da tanto tempo che al Milan non capitava di celebrare una festa del genere e per questo c’è stato qualche eccesso.
Un eccesso che ci può stare nell’ambito della rivalità calcistica, ma che stavolta non è stata presa bene dal diretto interessato, traditore sì, ma uomo di merda – come cantava Gattuso – proprio no.