Qualche giorno fa aveva dichiarato di voler riflettere seriamente sul proprio futuro di qui al mercato invernale, perché uno come lui, nonostante i 37 anni suonati, soffre in modo esagerato la panchina ed avrebbe voglia di sparare le ultime cartucce in una squadra che gli permetta di scendere in campo con una certa frequenza.
Ora Filippo Inzaghi ne ha di tempo per riflettere e non da qui a gennaio, ma almeno fino alla conclusione del campionato, visto il grave infortunio che gli impedirà di ritoccare i propri record per diversi mesi. Lesione del legamento del ginocchio sinistro con interessamento del menisco: una diagnosi senza appello per l’attaccante rossonero, costretto al riposo in uno dei tanti momenti magici della sua carriera. Una carriera che potrebbe essere bruscamente interrotta da un infortunio tanto serio, anche se il diretto interessato si mostra ottimista alla vigilia dell’intervento chirurgico ed assicura il massimo impegno nel recupero.
Io non mollo. Farò di tutto, credetemi, perché non sia finita. E lo farò anche grazie alla vostra forza e alla vostra energia. La vita e il calcio sono così. Un minuto prima giochi e lotti, un minuto dopo ti tieni il ginocchio fra le mani. Ed è un minuto dopo che ti guardi attorno. E io attorno a me ho tutti voi. Grazie. Mi avete emozionato tutti: la società, il mister, i miei compagni di squadra, i miei tifosi. Io guardo voi e voi abbracciate me. In fondo al vostro cuore lo sapete, come lo so io, che è dura, ma io non mollo.
Questo il messaggio di Superpippo dal sito del Milan, mentre si moltiplicano le testimonianze di affetto da parte dei colleghi. In particolare, Francesco Totti ha voluto incoraggiare l’ex compagno di nazionale:
Inzaghi è una punta di razza, lo dicono i fatti ed i numeri: è un maestro nello scatto sulla linea del fuorigioco ed è un rapace dell’area di rigore. Un professionista che si è sempre allenato con disciplina, sorretto dalla voglia pazzesca di vincere e di segnare. I duri contrasti in partita, la stagione lunga e i tanti impegni ravvicinati purtroppo rendono più frequenti questi infortuni, ma fa parte del gioco. Ogni sportivo però sa bene quanto è triste doversi fermare, anche solo temporaneamente, per motivi come questi. Pippo, ti mando il mio abbraccio forte! Sei un esempio di serietà e impegno per tutti i giovani calciatori. Non mollare!
Non possiamo far altro che unirci all’augurio.