Eufemiano Fuentes, un nome che ha conquistato suo malgrado le pagine dei giornali qualche anno fa, quando venne fuori uno degli innumerevoli scandali nel mondo del ciclismo. Il medico spagnolo venne arrestato per aver fornito sostanze dopanti a diversi eroi della bicicletta, nell’ambito di un’inchiesta che vede coinvolto anche Alberto Contador, vincitore negli anni passati di Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta di Spagna. Ebbene, ora dalle carte del medico spagnolo spunta anche il nome Milan nella lista dei “clienti” per l’acquisto di una sostanza proibita.
In un foglio scritto a mano dal dottor Fuentes compaiono i nomi Rsoc, Alfredo e Milan, affiancati ad una sigla ben precisa, IG, associata nel corso del processo sul doping ad un ormone della crescita, naturalmente proibito. Il manoscritto risalirebbe all’anno 2005, periodo d’oro dei rossoneri, ma ricordato anche per la famosa sconfitta ai rigori nella finale di Champions League contro il Liverpool.
C’è da dire che nel corso dell’inchiesta il nome Milan non è stato associato alla squadra italiana, anche perché il pianeta calcio è rimasto un po’ ai margini del processo, eccezion fatta per il coinvolgimento della Real Sociedad. Il presidente del club spagnolo ha deciso di collaborare con gli inquirenti, ammettendo di fatto che i suoi predecessori avevano acquistato farmaci proibiti dal dottor Fuentes.
E’ anche vero, però, che il nome di un club blasonato affiancato alla compravendita di sostanze dopanti fa tremare i polsi, sebbene non ci siano procedimenti aperti nei confronti della squadra italiana. Del resto, ottenere una confessione da parte del dottor Doping non è per nulla facile, considerando che il diretto interessato si è sempre rifiutato di fornire i nomi dei propri clienti.
A gettare un’ombra cupa sui rossoneri c’è al momento solo l’accusa del giornale spagnolo El Periodico, secondo il quale “Milan” non sarebbe il nome di committente qualsiasi, ma indichi proprio il club italiano. Possibile che una squadra come il Milan degli anni d’oro sia caduta così in basso, pompando campioni come Maldini o Kakà? Forse ce lo dirà il tempo, ma al momento dobbiamo accontentarci dell’accusa di un quotidiano spagnolo.
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