Come si dice spesso nel calcio, una partita non è finita finché l’arbitro non fischia. Ed il novantesimo della partita Milan-Galaxy, in cui la posta in palio si chiama David Beckham, potrebbe essere il famoso 9 marzo, giorno in cui, stando alle parole di Alexi Lalas, ds del club di Los Angeles, il calciatore dovrebbe tornare in America.
Dovrebbe appunto, perché nè lui nè i dirigenti rossoneri hanno intenzione di mollare. Una sua intervista, rilasciata ieri a News of the World, potrebbe mettere ancora più in imbarazzo i dirigenti americani:
“Ho fallito nel campionato americano. Mia moglie si trova bene in America, così come i miei figli. E anche la mia immagine va a gonfie vele. A livello calcistico, però, devo dire che la mia esperienza negli Stati Uniti è stata un fallimento. A Milano sono felice. A Los Angeles invece no. La mia scelta, comunque, dipende anche dal volere della mia famiglia. Deciderò insieme a loro.”
Una bella responsabilità quindi, che come spesso accade per molti calciatori finisce nelle mani della consorte del calciatore. Da parte sua, Victoria in un primo momento aveva deciso di rimanere in America, ma ultimamente pare contenta della scelta di Milano. La faccenda si fa piuttosto complicata.
Nella stessa intervista Beckham poi ha confessato che il Milan lo cercava già nel 2007. Più precisamente il contatto c’era stato al momento del passaggio dal Real Madrid proprio ai Galaxy, ma in quel momento il pensiero della famiglia Beckham era diverso, il richiamo dello star system era troppo forte, e la decisione fu in favore delle sirene americane. A distanza di due anni però le cose sono cambiate, l’esperienza nella Major League è stata negativa, e soprattutto il mondiale si avvicina, e l’inglese vuole esserci. Galliani pare voler offrire al calciatore un contratto di 15 mesi, esattamente fino alla vigilia del mondiale sudafricano. Passato quello, la storia del calciatore potrebbe cambiare, ma per adesso c’è una scadenza che si avvicina, e il tempo pare essere già scaduto. A meno di qualche colpo di scena finale.