Silvio Berlusconi a tutto campo in un’intervista rilasciata a Radio Lombardia. Il patron del Milan ha parlato del futuro del club rossonero, il quale assicura tornerà al successo entro i prossimi tre anni, ma anche di quello che riguarda i due brasiliani con le valigie già pronte: Pato e Robinho. Berlusconi traccia anche un bilancio dell’anno solare senza trofei e tra le mille sofferenze che sta per concludersi e individua la ricetta per una pronta guarigione: top young, non top player.
PATO E ROBINHO – Per quanto riguarda i due brasiliani, Berlusconi ammette di essere molto dispiaciuto soprattutto per Pato, sul quale era sicuro sarebbe diventato uno dei pilastri del Milan del futuro. La serie di infortuni ha bloccato tutto, e pensare che arrivarono offerte a dir poco faraoniche dai club ricchi d’Europa, persino sui 40 milioni di euro. Oggi nessuno è disposto a spendere una cifra del genere per un ragazzo, pur talentuoso, incapace di fornire certezze sulla sua forma fisica. In ogni caso, il patron non esclude che alla fine possa partire soltanto uno tra Pato e Robinho.
IL PRESENTE E IL FUTURO DEL MILAN – Bisogna pensare intanto al presente, e a quello che sarà il Milan del futuro. Berlusconi spende parole dolcissime nei confronti di El Shaarawy, De Sciglio e De Jong. Per questo l’obiettivo è quello di trovare altri giovani talentuosi, tra i 18 e i 20 anni. Gli osservatori del Milan hanno smesso di seguire i fantomatici “top player” per concentrarsi su una figura nuova, quella dei “top young“. I tempi di ricostruzione per una squadra vincente saranno lunghi, ammette Silvio Berlusconi, ma nel giro di tre anni si dice sicuro del fatto che il Milan potrà tornare a giocare un ruolo da assoluta protagonista sia in Italia, sia in Europa e infine nel mondo. Per farlo bisognerà però avere pazienza, e attendere i tempi necessari per la maturazione di un’opera di rifondazione.
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