Una squadra costruita per vincere tutto, se non in Europa dove manca di esperienza internazionale, almeno in patria. E invece il Paris Saint Germain si ritrova a lottare solo sul fronte campionato, nonostante la ricca collezione di figurine che lo sceicco del Qatar ha messo nelle mani del tecnico Ancelotti. L’ennesima delusione stagionale è arrivata ieri sera, allorché il Psg era chiamato a conquistare il passaggio in semifinale di Coppa di Francia contro il modesto Evian. I rigori hanno dato ragione ai meno quotati avversari, causando le ire del Carletto nazionale, pronto a recitare il mea culpa ma anche a sottolineare i difetti della squadra.
Carlo Ancelotti ha visto una squadra distratta e presuntuosa, convinta forse che sarebbe bastato sciorinare i nomi della rosa per conquistare la qualificazione alle semifinali di Coppa di Francia. Ma il campo ha mostrato uno spettacolo diverso, con il Paris Saint Germain bravo a passare in vantaggio con Pastore al minuto numero otto della prima frazione di gioco, ma poi troppo molle di fronte alle folate offensive avversarie. Ed ecco allora arrivare il pareggio meritato dell’Evian, poco prima che l’arbitro fischiasse l’intervallo.
L’1-1 illuminava il tabellone fino al 90′ e poi ancora per tutti i tempi supplementari, rendendo necessari i calci di rigore. E qui arrivavano gli errori che non ti aspetti, quello di Ibrahimovic, che calciava sul portiere, e quello di Thiago Silva, che colpiva la traversa. Più precisi i giocatori dell’Evian, che ribaltavano il pronostico e conquistavano la semifinale. Rigori a parte, il Paris Saint Germain ha deluso non poco le attese ed ora si ritrova costretto a puntare solo sul campionato. Lecita dunque la sfuriata di Ancelotti:
C’è solo una parola per definire quel che è successo: è un disastro. Abbiamo fatto un disastro totale. L’atteggiamento è stato incredibile e abbiamo dimostrato ancora una volta che questo Psg perde facilmente la concentrazione. Non abbiamo mai mostrato carattere, ho visto solo presunzione, così abbiamo sbagliato troppo.
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