Salta la prima panchina eccellente nel panorama europeo. Non che per noi sia una novità assoluta, visto che se ne parla da settimane, ma pensavamo che il buon Bernd Schuster riuscisse a sopravvivere almeno qualche altro giorno alla guida del Real. E invece ecco la decisione improvvisa: via il tedesco e spazio a Juande Ramos per tentare di salvare il salvabile in una stagione nata sotto una cattiva stella.
Se proprio esonero doveva essere, era più logico anticiparlo a qualche tempo fa, quando la squadra era stata estromessa dalla Coppa del Re. E invece in quel momento un summit della società aveva dato fiducia al tecnico tedesco, seppure “a tempo”, in attesa che il momentaccio passasse senza lasciare troppe vittime sulla sua strada.
Domenica invece è arrivata la sconfitta interna con il Siviglia, ma più che i tre punti persi, quello che ha influito sulla decisione dei vertici del Real è stata l’arrendevolezza dell’allenatore.
Vi è mai capitato di sentire un tecnico che si dà per vinto, senza nemmeno provare a giocarsi le sue chances? Beh, Schuster ha commesso l’errore di dichiarare che è impossibile battere il Barcellona, proprio a qualche giorno dalla sfida con i blaugrana, nemici storici delle merengues e primi nella Liga.
Non si può dire certo che il tedesco non sia stato sincero, ma dirlo davanti ai microfoni è suonato come una resa anticipata, mal digerita da tutto l’ambiente. E allora meglio puntare sul nuovo, su qualcuno che cercherà di motivare la squadra nel modo giusto (come accade ogni qualvolta c’è un cambio di guida), sebbene per Ramos sia un’impresa non da poco.
L’ex tecnico del Tottenham esordirà già domani nella gara di Champions contro lo Zenit St. Pietroburgo, con il Real comunque già qualificato per il turno successivo. Poi appuntamento a sabato sul terreno del Camp Nou, in cerca di un risultato che dia un senso all’amara stagione dei blancos.