L’accusa di essere una squadra Ronaldo-dipendente non è mai piaciuta a Mourinho, il quale contro il Saragozza ha voluto dimostrare che chi pensava che CR7 contasse più del suo allenatore si sbagliava. Il fatto che a fine gara sia andato in conferenza stampa e, per la prima volta, abbia ammesso “è stata colpa mia”, la dice tutta.
Il Real scende in campo contro una squadra al limite della zona retrocessione con tutti i titolari, tranne il portoghese messo fuori per punizione per aver criticato lo stile di gioco del suo allenatore. E la sua assenza si sente dato che Canales e Benzema che teoricamente avrebbero dovuto coprire a turno il suo ruolo, non valgono nemmeno la metà dell’ex pallone d’oro. Finisce che per gran parte della partita il Real rischia la figuraccia, stando sotto anche di due gol per diversi minuti, e nonostante l’assalto finale a Madrid finisce 2-3.
Per fortuna dei blancos cede anche il Barcellona, ma stavolta Guardiola ha la giustificazione di aver scelto la “linea verde”, con solo Messi e pochissimi altri titolari, ma quasi tutti ragazzini. Questa scelta “ingolosisce” il Real Sociedad che infatti mette sotto i blaugrana, e si registra persino un torto nei confronti dei ragazzi di Guardiola, contrariamente a quanto afferma Mourinho, quando viene annullata la rete del pareggio a Milito, per un fuorigioco che non c’è. Alla fine in classifica non cambia nulla, con il Barça a +8 dal Real a 4 giornate dal termine, e probabile festa scudetto rinviata alla prossima settimana, quando una vittoria del Barcellona ed una sconfitta del Real potrebbe confermare un titolo già assegnato da mesi.