La terza sfida tra Real Madrid e Barcellona è già iniziata. Le due squadre scenderanno in campo in settimana per la Champions League, ma già si lanciano messaggi in campionato. Un campionato ormai chiuso, con 8 punti di vantaggio per il Barça, e per questo le scelte obbligate di Mourinho e Guardiola sono di mandare in campo i panchinari, sperando di non pentirsene.
E almeno stavolta non sbagliano. Prima comincia il Real che ritrova un grande Kakà, il quale sembra aver recuperato completamente dai vari infortuni che lo hanno martoriato negli ultimi due anni. Una doppietta, ma anche assist, scatti e dribbling fanno di lui una nuova arma su cui lo Special One potrà contare in coppa, anche se difficilmente lo lascerà scendere in campo dal primo minuto.
Ma il brasiliano non è l’unico a mettersi in mostra. Lo fa anche Higuain, anche lui recuperato dopo un infortunio che l’ha fermato per oltre 5 mesi, che mette a segno una tripletta. In verità bisogna ringraziare la difesa allegra del Valencia che sembrava quella dell’oratorio, ma certo è che non è la prima volta che il Real mette a segno 6 gol quest’anno. A Valencia finisce 3-6, ma il match è tutto in una direzione, con il primo tempo che si chiude sullo 0-4, e due dei tre gol dei padroni di casa che arrivano quando le merengues pensano già al Barcellona, negli ultimi 10 minuti di gara.
E il Barça? Ovviamente non sta a guardare, ed anzi, pensa al sodo. Sei gol o uno solo non cambiano il risultato, contano i tre punti, ed anche i blaugrana, pieni di seconde linee, ottengono la posta piena. Contro un buon Osasuna vanno in gol i soliti due, Villa e Messi (entrato nella ripresa), giusto per ristabilire che la squadra di Guardiola è la più forte, e almeno per quanto riguarda la Liga, non ce n’è per nessuno, nemmeno se ti chiamano Special One.