E’ commovente vedere quanto persino un obiettivo così importante come il campionato spagnolo passi in secondo piano di fronte ad una tragedia sfiorata come la diagnosi di tumore al fegato di Abidal dei giorni scorsi. Il pubblico continua ad inneggiare verso di lui per tutta la partita, persino le immagini sui tabelloni mostranole sue immagini, ed ovviamente anche le reti sono dedicate al difensore francese che segue la partita da un letto d’ospedale.
Ma la scienza moderna fa miracoli, e così pare che dopo l’intervento riuscito alla perfezione dei giorni scorsi, Abidal potrebbe persino tornare a giocare nella prossima stagione. Il campo vede il solito Barcellona arrembante, spinto ancor di più, se possibile, dalla volontà di dedicare una vittoria al francese, e così con un gol nel primo tempo di Dani Alves ed uno nel secondo di Bojan Krkic, mette al sicuro i tre punti. La rete del Getafe che accorcia le distanze arriva ormai a tempo scaduto.
La gara che si svolge subito dopo, seppur meno emozionante, ricalca le orme di quella del Camp Nou. A sfidarsi sono le due squadre di Madrid in un derby che non ha mai avuto una grande storia. E non ce l’ha nemmeno stavolta, con un Real che finalmente mostra carattere e che, quando Ronaldo non è in giornata (ancora non ha smaltito completamente l’infortunio di un mese fa), trova in Ozil il suo punto di riferimento.
E’ il trequartista tedesco a fare il ruolo che dovrebbe essere di Cr7 e di Kakà contemporaneamente, mentre a buttarla dentro ci pensa Benzema, che non si capisce come possa essere trattato come uno scarto dalla società madrilena. L’Atletico, dal canto suo, si vede solo nel finale, quando Aguero approfitta di una delle poche disattenzioni della difesa blanca per segnare la rete dell’1-2, ma mancano appena 5 minuti al fischio finale e Mourinho, da bravo catenacciaro, riesce a difendere il gol di vantaggio che gli permette di rimanere in scia agli eterni rivali.
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