Una squadra di Barcellona al primo posto dopo due giornate di campionato era facilmente prevedibile. Ma che questa squadra non fosse IL Barcellona, ma l’Espanyol, questo proprio non poteva immaginarlo nessuno. Come non si poteva immaginare che i blaugrana si ritrovassero addirittura in zona retrocessione, mentre invece in Champions League, al momento, ci va l’Almeria.
Si presenta così la seconda giornata di Liga, che come in Italia vede le grandi squadre partire con il freno a mano tirato. La causa principale stavolta è stata la settimana delle nazionali, con il Barça costretto a giocare con i ragazzini della Primavera contro un super-Santander, e che si salva solo su rigore a 20 minuti dalla fine grazie a Messi appena entrato.
Il Real invece questo problema non ce l’ha, o almeno in attacco. Le defezioni peggiori sono in difesa, dove Cannavaro viene lasciato in panchina a riposare, e si sente. Senza il Pallone d’Oro il Real becca in casa 3 gol da Numancia, ma dalla sua ha un grande Raul che, escluso dalla Nazionale, si sfoga in maglia blanca fornendo un assist dopo l’altro. La notizia è la rete numero 5000 del Real nella Liga, messo a segno da un altro destinato a fare la storia della squadra della Capitale, Guti, nato e probabilmente destinato a morire (calcisticamente) a Madrid. Alla fine i gol segnati sono 4, e il Real ritorna a correre per la vetta, anche se dovrà attendere ancora un pò per raggiungere la vetta. La capolista Espanyol infatti è l’unica ancora a punteggio pieno, grazie anche ad un calendario più agevole. Domenica si è ritrovata a fare i conti con il Recreativo, ma è bastata una rete di Luis Garcia a 5 minuti dal termine per prendersi 3 punti e primato in solitaria, ma soprattutto cominciare gli sfottò verso i cugini del Barça.
La sorpresa di quest’anno è l’Almeria, seconda a 4 punti, che dopo la vittoria nella gara inaugurale ferma anche il Valencia sul 2-2. Vanno anche in vantaggio per due volte i padroni di casa, e Villa però risolve la situazione nel finale recuperando un punto ormai inaspettato. Tra le big che avevano deluso all’esordio si riprendono Villareal e Siviglia. Il sottomarino giallo si libera di uno scomodo Deportivo con una rete di Cazorla, mentre molto più emozionante è la gara di Siviglia, in cui vanno a segno Maresca e l’ex leccese Chevanton. Finisce 4-3 la partita contro la matricola Gijon, ed è una vittoria di lusso per i biancorossi che si ritrovavano sotto di due reti già dopo 20 minuti, a causa anche di un grande Bilic autore di una tripletta. Ma intanto il Gijon, immeritatamente, si ritrova sola all’ultimo posto con zero punti, mentre il Siviglia ritorna tra le grandi. Crolla invece l’Atletico Madrid, che dopo l’inizio sprint di due settimane fa si fa fermare addirittura dal Valladolid per 2-1, e stavolta non è servito a nulla il solito gol di Aguero.
In coda continua l’agonia dell’Atletico Bilbao e del Maiorca che non riescono proprio a decollare, e pareggiano solamente contro Osasuna e Malaga. Chiudono la giornata Getafe e Betis con uno 0-0.