Nell’istituzione Real Madrid c’è poco spazio per i sentimenti, o peggio per la pazienza. Soprattutto per quanto riguarda gli allenatori. Basta un dato per capirlo: negli ultimi vent’anni sulla panchina delle Merengues si sono succeduti la bellezza di ventitre allenatori diversi.
Insomma, pensare che a Madrid ci possa essere qualcuno che possa fare una carriera alla Ferguson è praticamente impossibile. Anche per uno degli allenatori più quotati del momento: José Mourinho.
Arrivato nella capitale spagnola l’estate scorsa, lo Special One è stato più volte dichiarato sul punto di partire ancora prima di aver completato il suo primo anno con i Blancos.
In pessimi raporti con il suo direttore sportivo, Jorge Valdano, e frustrato per avere dovuto battagliare affinché arrivasse un attaccante in più quest’inverno, il tecnico lusitano non sembrava partito con il piede giusto per resistere a lungo su una panchina così complicata.
Negli ultimi tempi però le cose devono essere cambiate. Probabilmente perché il presidente Florentino Perez ha capito che licenziare Mourinho la prossima estate non sarebbe stata la soluzione migliore.
Perez vorrebbe dare più stabilità al suo club, e per questo il patron del Real avrebbe assicurato al suo allenatore il suo sostegno. Per questo il giornale madrileno Marca avrebbe titolato recentemente “Mou seguira pase lo que pase“.
Ovvero Mourinho continuerà a sedere sulla panchina del Real che arrivi a conquistare un trofeo o meno alla fine della stagione. In occasione di una cena tra Perez e Mourinho che sarebbe avvenuta venerdì sera, il presidente delle Merengues avrebbe spiegato i suoi piani allo Special One.
Una decisione che non potrà non fare felici i giocatori più vicini a Mourinho. L’altra grande decisione di Perez Mais l’autre grande décision de Perez sarebbe quella di nominare Zinedine Zidane al posto di Jorge Valdano come direttore sportivo.
Quest’ultimo diventerebbe così anche il portavoce del club. Insomma l’insieme delle misure prese non può che far piacere a José Mourinho. Anche se indirettamente avrà più pressione addosso perché non avrà più scusanti se non dovesse portare il trofeo che la Casa Blanca sta attendendo da anni: la decima Champions League.