Perdere 2-0 contro la Juventus ci può stare, specie se tra gli avversari si annida un campione del calibro di Alex Del Piero, alla sua seconda-terza giovinezza e sempre più decisivo per le sorti dela Vecchia Signora. E ci può stare pure l’incassare 3 gol dal Malaga squadra di centroclassifica e con poche ambizioni di conquista del titolo. Quello che proprio non ci sta è venire eliminati da una formazione di terza divisione, l’equivalente della nostra Lega Pro (o serie C per i nostalgici).
E’ la sorte toccata ieri sera al Real Madrid, fatto fuori dai sedicesimi della Copa del Rey dal Real Union, squadra non certo abituata a palcoscenici importanti come il Santiago Bernabeu. Gli ospiti partivano da un vantaggio non certo abissale, avendo vinto in casa “solo” per 3-2, tanto che tutti alla vigilia della gara si aspettavano che il Real tra le mura amiche riuscisse a travolgere i malcapitati baschi.
E per certi versi i blancos travolgenti lo sono stati, infilando per ben quattro volte la porta avversaria, fino a condurre per 4-2 quando il cronometro segnava il minuto numero 86. Ma non avevano fatto i conti con Eneko Romo Arangoa, che proprio allo scadere regalava ai suoi la rete della qualificazione.
A fine gara applausi scroscianti per i baschi, un po’ come accaduto la scorsa settimana quando Del Piero veniva sostituito. Per le merengues invece solo fischi e contestazioni al termine di una settimana nera per i colori del club, con ben 8 reti incassate.
Ed ora è caccia al colpevole, con un duro faccia a faccia tra tecnico e giocatori all’interno dello spogliatoio, dal quale uscirà come sempre un solo capro espiatorio. Chi? Naturalmente Bernd Schuster, la cui panchina traballa da alcune settimane, tanto che la gara di sabato contro il Valladolid dovrebbe rappresentare l’ultima spiaggia per lui. In caso di esito negativo dell’incontro, per Schuster non ci sarebbero altre prove d’appello, mentre alla porta cominciano a bussare Juande Ramos e Miguel Angel Portugal.
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