Due addii eccellenti avverranno nel mondo del calcio in silenzio, come è stata gran parte della loro carriera. Il trentaquattrenne Simone Inzaghi e probabilmente il trentaseienne Julio Ricardo Cruz si ritireranno dal calcio giocato tra poche settimane.
Quello su cui c’è maggior certezza è il fratello del più famoso Pippo, tormentato per gran parte della sua carriera dagli infortuni, a cui è stato offerto un posto come responsabile del settore giovanile della Lazio. Simone Inzaghi da calciatore ha un po’ deluso le aspettative. Forse sentendo troppo il peso del nome che porta, visto che all’inizio della carriera suo fratello era già diventato capocannoniere di serie A, Inzaghino, com’era stato soprannominato quando giocava a Piacenza, esordisce in serie A poco più che ventenne, ma specialmente con la Lazio, nonostante giochi tantissime partite, segna molto poco e si capisce che il confronto con il fratello non regge. Passa così gli ultimi 5 anni tra prestiti e panchina e non scende in campo più di una cinquantina di volte complessivamente, e così il suo ritiro così prematuro pare obbligato.
Diversa la situazione di Cruz. L’argentino ha ancora la possibilità di giocare perché ha l’opzione per un altro anno di contratto con i biancocelesti, ma stando alle notizie che arrivano oggi, pare non sia interessato ad esercitarla. Si chiude così una carriera prolifica in cui ha segnato oltre 100 gol, la maggior parte dei quali con le maglie di Inter e Feyenoord, ma che forse poteva essere migliore di quanto non lo è stata in realtà.