Premessa doverosa e necessaria: la Lazio ammirata ieri in Coppa Italia ha meritato ampiamente di vincere, tanto che nessuno avrebbe gridato allo scandalo se il forcing finale avesse prodotto addirittura il terzo gol. Bella Juve per un tempo, poi quasi solo Lazio, premiata alla fine con la terza vittoria consecutiva. Applausi. Giusto così.
Terminata la premessa, però, cominciano i dubbi: ve la sentireste di scommettere che il signor Tagliavento non abbia ascoltato il lungo sfogo di Mourinho in conferenza stampa? Mister Ranieri ha delle riserve in proposito, sentendosi in qualche modo penalizzato:
Il nostro gol annullato era regolare? Non mi sorprende. In tutta la direzione della partita l’arbitro mi è sembrato severo con noi. Sulle ammonizioni mi è sembrato un po’ cinese, con noi era sempre giallo. Ma va bene così.
Si lamenta il tecnico bianconero a conclusione di un giornata non proprio tranquilla, cominciata con le accuse lanciate dal portoghese e terminata con una sconfitta che (forse) poteva essere evitata, se solo l’assistente non avesse sbandierato sul fuorigioco inesistente di Iaquinta. Significa forse che la terna arbitrale è stata condizionata dalle parole di Mourinho? Non ho una risposta alla domanda, ma appare chiaro che il tecnico di Setubal ha vinto la sua prima battaglia e chissà se al prossimo sfogo si ricorderà di questo episodio.
Perché, diciamocelo chiaro, Mourinho sa benissimo di avere tra le mani una squadra da sogno, che merita di stare dov’è, ma che forse godrebbe di meno tranquillità se la lettura di determinati episodi fosse stata diversa. E il suo monologo di ieri mirava solo a spostare l’attenzione su altri lidi, nella speranza di concludere la sua prima stagione all’Inter con la fama del vincente per meriti propri e non per l’aiuto altrui.
“Sta per arrivare il giorno dello scandalo”, aveva detto ieri, temendo che nelle prossime gare gli venga tolto quanto gudagnato fino a questo punto. La sa lunga il buon Mourinho, peccato che non la sappia raccontare…