Ha solo 18 anni, ma ha già creato più problemi alla Lazio di quanti ne abbiano creato Pandev, Ledesma e tutti gli altri senatori biancocelesti in tanti anni. Eyal Golasa è stato ingaggiato all’ultimo momento da Lotito, in maniera del tutto regolare. Ma il primo problema che si è trovato ad affrontare è stato l’opposizione del suo club, il Maccabi Haifa.
Il club israeliano infatti vanta un contratto triennale con il calciatore; la Lazio invece afferma che il primo contratto da professionista gliel’ha proposto proprio lei. In realtà pare che con la squadra israeliana i genitori del calciatore, che ha compiuto la maggiore età solo pochi mesi fa, avessero un accordo morale, ma non professionale, e dunque, stando al regolamento Fifa, un club può offrire un contratto da professionista ad un calciatore che fino a quel momento professionista non è, dietro pagamento di una sorta di risarcimento alla sua ex squadra.
Ma dopo aver superato questo ostacolo, ecco che se ne presenta un altro: il transfer. L’autorizzazione a far giocare il calciatore nel campionato italiano non arriva perché tra pochi mesi sarà costretto a fare il servizio militare obbligatorio, che dura per 3 anni.
L’alternativa è la deroga come “atleta eccezionale“, status accordato a Ben Sahar che si è trasferito al Chelsea, la quale prevede di scontare il servizio militare quando il suo club non ha impegni, ma per ora il mistero resta fitto, e pare che il calciatore si sia reso irreperibile.