Abbiamo già avuto modo di definirlo “l’eroe di giornata” per il gol allo scadere che ha consentito ai Red Devils di avere la meglio sull’Aston Villa. Ma Federico Macheda, romano de Roma, classe 1991, proveniente dalle giovanili della Lazio, merita un capitolo a parte nella rubrica dei volti nuovi.
Non sappiamo quanto strada farà il ragazzino, ma quel che è certo è che sulla sponda biancazzurra del Tevere già lo stanno rimpiangendo, mentre sui tabloid inglesi si sprecano paragoni imbarazzanti. Il più gettonato è quello con Cristiano Ronaldo sia per la posizione tenuta in campo che per le qualità tecniche sopraffine. Il portoghese dal canto suo non può che confermare l’impressione degli addetti ai lavori e ammette la somiglianza, ricordando il suo personale debutto con la maglia del Manchester:
Il debutto di Macheda mi ricorda il mio. La sensazione è abbastanza uguale. Ricordo quando ho cominciato a giocare davanti a 70 mila spettatori, non è fecile. Giocai bene e quando ‘Kiko’ ha segnato sapevo cosa stava provando, è stato uno dei giorni migliori della sua vita.
Già, il giorno più bello della sua vita ed anche il giorno del rimpianto per chi non ha fatto nulla per trattenerlo in patria. In queste ore il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha avuto modo di affermare che era impossibile convincere il ragazzo a restare, vista l’impossibilità di fargli firmare un contratto da professionista e vista soprattutto l’offerta dei Red Devils (65.000 euro a stagione per tre anni). Il patron laziale si poi lamentato della tattica usata dagli inglesi:
Il Manchester ha trattato Macheda come merce del mercato delle vacche. In Italia non si può lavorare con i giovani, se poi arrivano gli stranieri a rubarci i talenti.
Vero, ma è vero anche che Federico proviene da una famiglia piuttosto modesta, che prima di trasferirsi a Manchester ha bussato alla porta del presidente biancazzurro, chiedendo un lavoro per il padre del ragazzo. Una richiesta non esaudita dalla società romana, ma fatta realtà da Sir Alex Ferguson & Co. E allora non lamentiamoci se poi i nostri giovani vanno a cercar fortuna in altri lidi…
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