Continua a far rumore il silenzio stampa della Juventus, seguito alla gara pareggiata contro il Genoa, non senza polemiche su gol annullati e rigori non concessi. Giocatori e tecnico sono chiusi nel silenzio, ma a dare fiato alle trombe ci pensa Andrea Agnelli, numero uno della Vecchia Signora, che parla di “momento di riflessione”.
I MOTIVI DEL SILENZIO STAMPA. L’erede dell’Avvocato approfitta della visita di Platini allo Juventus Stadium per spiegare i motivi che hanno portato i bianconeri a scegliere la via del silenzio:
Ieri abbiamo avuto un momento di riflessione che reputo assolutamente corretto. Non potendo nuovamente esprimere alcuni pensieri che nel passato recente hanno provocato così tanta attenzione, abbiamo ritenuto che un giorno in silenzio avrebbe potuto fare bene. I nostri pensieri non cambiano. Stamani abbiamo fatto il punto della situazione: il percorso intrapreso due anni fa sta dando i suoi frutti.
CORSA SU DUE FRONTI. Agnelli ringrazia poi la squadra per quanto sta facendo in questa stagione:
A marzo siamo ancora in corsa su due fronti, e di questo va dato grandissimo merito in primis allo staff tecnico, che ha costruito una squadra competitiva, e poi ad Antonio Conte e ai suoi ragazzi che stanno disputando una stagione veramente importante. Ci mancano undici partite in campionato e possibilmente due in Coppa Italia. Abbiamo la possibilità di ottenere i risultati che ci siamo prefissati a inizio anno.
POCHI RIGORI A FAVORE. Il presidente non parla di complotto, ma fa notare che la Juventus in campionato ha attenuto un solo rigore a favore, pur avendo una filosofia di gioco che prevede molte azioni d’attacco:
Il clima è pesante? Sapevamo che riportare la Juventus al successo sarebbe stata un’operazione molto impegnativa. Lo stiamo facendo, consapevoli che la nostra forza è sufficiente per ottenere dei risultati. Siamo in grado di lottare contro tutto e contro tutti. Ci mancano undici o tredici partite, i conti li faremo soltanto alla fine. La Juve è tornata a dare fastidio? No, la Juve diverte e ci rende orgogliosi. La squadra sta facendo il suo mestiere: competere per vincere. Non penso che la squadra stia pagando le nostre recenti lamentele verso la classe arbitrale: abbiamo analizzato la nostra permanenza in area e i falli che ci hanno fischiato a favore, è dalla prima giornata di campionato che notiamo certe cose.
Casualità, complotto o espiazione di “peccati” commessi qualche anno fa?
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