Non solo Amauri. Il problema della Juve si chiama rosa larga, un’opportunità che di solito va bene per chi è impegnato nelle coppe, ma per una squadra che disputa solo il campionato e la coppa Italia è un lusso che non ci si può permettere. Specialmente dopo aver speso 86 milioni di euro nel mercato ed averne incassati appena 14.
Come illustravamo ieri, Marotta si è sfogato duramente contro Amauri, attaccante che sa benissimo di essere relegato a terza o quarta scelta in bianconero, ma che club come Parma e Palermo avrebbero preso volentieri, e che è stato in grado persino di rifiutare l’Olympique Marsiglia, una squadra che, a livello internazionale, ha un peso non indifferente.
Alla fine dei conti la Juve avrà 32 giocatori in rosa, con almeno 6-7 esuberi, anche molto costosi. A parte l’italo-brasiliano che costa, al lordo, oltre 7 milioni di euro, ci sono anche Iaquinta e Grosso che ne costano due a testa, Manninger, Motta e persino Ziegler, per cui ancora c’è una speranza di cessione a titolo temporaneo in Turchia dove il calciomercato si chiuderà tra tre giorni.
Per lo svizzero, preso a parametro zero, ci sarà sicuramente una bella plusvalenza visto che il prestito sarà pagato 600 mila euro e per il riscatto il Fenerbahce dovrà spendere altri 2,5 milioni, ma in questo modo la palla al piede verrebbe appena alleggerita, e non tolta del tutto. Probabilmente, nella prossima finestra di mercato, Marotta dovrà pensare più a vendere che a comprare, contrariamente a quanto fatto quest’estate. Il fair-play finanziario incombe.