Quattro mesi di calvario lontano dai campi di gioco e dalla maglia da titolare, quella che nessuno sarebbe riuscito a strappargli, perché uno come lui in campo fa sempre comodo. David Trezeguet si è dovuto arrendere all’ennesimo infortunio, decidendo finalmente di lasciarsi operare, ma perdendo anche metà della stagione.
Ora è tornato e (giustamente) ha voglia di recuperare il tempo perduto, senza neanche aspettare la forma completa. Per lui qualche spezzone di partita ed un gol contro il Palermo, pur senza scintille e guizzi determinanti.
Nella gara di ritorno contro il Chelsea ha avuto l’opportunità di dimostrare di essere il solito Trezeguet, salvo poi essere sostituito nel corso della ripresa con Amauri, colui che ha preso la sua maglia durante la lunga assenza (e, diciamolo pure, facendolo rimpiangere solo in rare occasioni). Una sostituzione che il francese non ha affatto gradito, tanto che in questi giorni ha rilasciato dichiarazioni al veleno all’indirizzo di Ranieri, beccandosi come risposta l’esclusione dalla gara di domani contro il Bologna.
La motivazione ufficiale parla di affaticamento muscolare, ma potete sta certi che la non convocazione di Trezeguet dipenda in parte dallo sfogo riportato dall’Equipe:
Sono deluso e non ho capito la mia sostituzione. Vincevamo 2-1 e dovevamo soltanto segnare un gol per passare ai quarti. Forse bisognava cambiare qualcosa tatticamente e mettere un attaccante in più per forzare. L’allenatore non ha voluto: peccato per me e per la squadra. Adesso, staremo a vedere per l’anno prossimo.
Parole che sanno di minaccia e che hanno trovato la pronta risposta del diretto interessato, per nulla disposto ad accettare i capricci a questo punto della stagione, con un secondo posto da mantenere ed una finale di Coppa Italia da raggiungere:
Mi sento un po’ tradito da Trezeguet. Uno sfogo inspiegabile, da bambino viziato, le sue frasi mi hanno dato molto fastidio. Sono cose che si dicono nello spogliatoio, lui può avere anche ragione, ma in quel momento eravamo in nove contro il Chelsea, perché aveva toccato sei palloni nel secondo tempo e pochi nel primo. Allora ho provato a mettere Amauri in modo che corresse insieme agli altri e giocasse. Comunque non ci siamo parlati, lo facciamo attraverso i giornali, visto che lui fa così… Speravo avesse preso fiducia dopo il gol al Palermo e quattro mesi di stop: gli stavo dando minuti e fiducia, mi sembra di avere sempre avuto la massima considerazione per lui. Evidentemente non è la stessa cosa da parte sua nei miei confronti.
Insomma, se non si tratta proprio di un divorzio, poco ci manca.
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