Il primo giorno della Juventus Campione d’Italia non ha mancato di scatenare qualche polemica da parte del presidente bianconero, Andrea Agnelli, che nel presentare le nuove maglie ha spiegato perché saranno senza stelle: un chiaro disaccordo sul tema con la Federazione Italiana Gioco Calcio. Si sofferma anche su Conte, spiegando che non teme provvedimenti dal Calcioscommesse e per questo non è in atto un piano B per eventualmente sostituirlo.
TRENTA SCUDETTI – I campionati di Serie A vinti sono trenta, ribadisce, ma non ci saranno stelle sulle nuove maglie. Ecco perché:
Noi contiamo i nostri scudetti e alla fine il computo dice 30. La matematica della Federazione invece dice 28, quindi non siamo d’accordo. Non riconosciamo più l’aritmetica della Federazione e per questo abbiamo tolto le due stelle sulla maglia. Perché? Siamo di fronte a un ragionamento prettamente e per questo abbiamo scritto 30 sul campo. Si tratta di una logica che evolve a situazione dialettica con la Figc che avviene negli uffici e nei Tribunali in cui ci sono procedimenti in corso.
CONTE – Questione allenatore. Antonio Conte dovrà rispondere alle domande dei magistrati per la vicenda del calcioscommesse, ma in ogni caso la Juventus non è in cerca di un sostituto del condottiero che ha riportato lo scudetto a Torino dopo diversi anni di predominio milanese.
Il nostro mister è stato più e più volte portato sui giornali per una vicenda su cui ancora non ha avuto la possibilità di far sentire la sua voce. Venerdì è stato convocato a Roma dal procuratore Palazzi, sono certo che avrà la possibilità di dimostrare la sua posizione e tornare ad allenare serenamente la Juventus. Io sono molto sereno, non esiste su Conte un piano B. Il calcioscommesse? Un fenomeno che va affrontato nella maniera più seria. Non è possibile che organizzazioni criminali possano intaccare la veridicità di risultato sportivo di competizioni di alto livello, mimando la credibilità sportiva di chi ha il privilegio di lavorare con il tempo libero e con la passione della gente.
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