E’ il simbolo della Juventus, la bandiera, il capitano, colui che meglio rappresenta la Vecchia Signora degli ultimi 20 anni (o quasi). Dici Alessandro Del Piero e pensi alla Juve e viceversa. Ultimamente la sua stella brilla un po’ meno rispetto al passato, colpa di quel 37 stampato sul documento di identità alla voce “età” e colpa di un allenatore che fu suo compagno di squadra e che ora lo utilizza con il contagocce, regalandogli spesso solo gli ultimi cinque minuti a mo’ di passerella. Ma Pinturicchio (così lo soprannominò l’Avvocato Agnelli) non si arrende e rilancia:
Giocherò fino al 40 anni.
E’ la rivelazione fatta al quotidiano spagnolo El Pais, ma non si provi a fargli dire quale casacca indosserà di qui al 40esimo compleanno:
Non è una cosa cui mi piaccia rispondere, voglio terminare questa parentesi della mia carriera con la mente leggera.
Difficile che resti con la maglia bianconera cucita addosso fino alla fatidica data, visto che lo spazio per lui si fa sempre più ristretto. Concludere la carriera da panchinaro non fa per lui e forse non sarebbe neanche giusto, dopo i tanti trofei sollevati:
Il calcio dalla panchina si vede male. Le panchine poi sono fredde ed è meglio stare in campo. Mi pesa? Uno si prepara per giocare e vuole giocare: se non può farlo non è felice. Ma so perfettamente che fa parte della gestione di una squadra.
Nella lunga intervista al quotidiano spagnolo, il capitano della Juventus cita anche i migliori giocatori avuti al suo fianco ed i difensori più arcigni contro i quali abbia giocato
Roberto Baggio e Zinedine Zidane tecnicamente erano una delizia. I difensori più difficili da superare? Cannavaro, Nesta e Thuram.
Almeno fino ad oggi, perché di qui al suo 40esimo compleanno la lista potrebbe arricchirsi di nomi nuovi. Nel campionato italiano? Chissà.
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