Christian Vieri parte all’attacco e chiede pene pesanti nei confronti di uno dei tanti club in cui ha militato. I fatti risalgono al periodo in cui l’attaccante militava nell’Inter e veniva tenuto costantemente sottocontrollo per sapere cosa facesse e chi frequentasse, specie nelle ore notturne. Parliamo di pedinamenti e di intercettazioni telefoniche che non portarono a grossi risultati in quel periodo, ma che ora rischiano di costare cari a Moratti & Co.
Il giocatore infatti chiede che venga revocato all’Inter lo scudetto del 2005-’06, vinto sul campo dalla Juventus ed assegnato a tavolino ai nerazzurri per “violazione dello Statuto, delle norme federali e di ogni altra disposizione loro applicabili” che prevede anche “la non assegnazione o revoca del titolo di campione d’Italia”.
Oltre questo, il Bobo nazionale chiede anche l’interdizione dalle cariche societarie per il Presidente Massimo Moratti e per il vicepresidente Rinaldo Ghelfi. Riuscirà ad ottenere ciò che vuole o è solo una provocazione per ottenere un risarcimento più consistente?
miki foggia 6 Aprile 2010 il 11:50
farsopoli
quali sono gli illeciti di Moggi?…………..quale è la differenza delle telefonate di Moggi e Moratti e ecc.?………….perche fino ad oggi le telefonate di Moratti e ecc. non esistevano?……….
La procura di Napoli ha reagito dopo la pubblicazione delle telefonate tra Moratti e Bergamo parlando di un tentativo di “fare disinformazione” e sottolineando che l’esistenza di una telefonata non rappresenti necessariamente un reato. La cosa che però lascia molto perplessi arrivati a questo punto, è che il Pm Giuseppe Narducci in data 27 Ottobre 2008, nella sua requisitoria di apertura del processo celebrato con rito abbreviato nei confronti di 11 imputati, tra i quali Antonio Giraudo, aveva smentito categoricamente l’esistenza di altre telefonate che riguardassero altri dirigenti; ”balle smentite dai fatti” per usare le sue parole.
Lo scopo era quello di liquidare la tesi sostenuta da diversi imputati, tra i quali Moggi e Giraudo, seconda la quale ad intrattenere rapporti con i designatori erano tutti i dirigenti di tutte le squadre e che la cosa fosse normale e risaputa. Queste le parole del Pm Narducci nella sua requisitoria:
”Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo. Ci sono solo quelle persone (gli attuali imputati, ndr), perché solo quelle colloquiavano con i poteri del calcio. I cellulari erano intercettati 24 ore su 24: le evidenze dei fatti dicono che non e’ vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzino o a Lanese: le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle”
Adesso il Pm Narducci dovrà spiegare il perché di queste sue affermazioni, e chiarire se la sua negligenza fu di natura colposa o dolosa. Un velo sempre più torbido avvolge dunque la vicenda che adesso merita chiarezza nel più breve tempo possibile vista la grossolanità delle contraddizioni emerse che non lasciano margini ad interpretazioni di sorta.
CONDOR juve 10 Giugno 2010 il 09:09
bravo vieri a calciopoli manchi solo tu e le tue testimonianze