Un mese e mezzo di assenza per recuperare da un infortunio e ricaricare le pile, ma ora Wesley Sneijder è tornato al suo posto, a dettare i tempi nel centrocampo nerazzurro, nella speranza di lasciare un’impronta sulla stagione dell’Inter. Tre graffi in sei giorni (tra campionato ed amichevole con l’Olanda) e la voglia di spaccare il mondo di dimostrare che è ancora l’Inter la squadra da battere. Nel posticipo di domenica c’è la Juve ad attendere i campioni d’Italia e Sneijder vuole tornare da Torino con i tre punti in tasca:
Battere la Juve e proseguire la striscia è importante per mettere pressione a chi è davanti. Vogliamo lo scudetto. A maggio si fanno i conti.
L’olandese è sicuro che alla fine della fiera sarà ancora l’Inter a trionfare e l’inizio della rincorsa parte proprio da Torino, contro una Juve che solo nell’ultimo turno sembra aver ritrovato qualche spiraglio di tranquillità. E dopo la Juve c’è la gara contro il Bayern Monaco in Champions League:
Contro il Bayern è sempre difficile. Siamo pronti, anche se abbiamo perso Samuel, Lucio e Milito. Abbiamo guadagnato Kharja e Pazzini. Peccato che il Pazzo non possa giocare, ma è importantissimo in campionato.
Il discorso si sposta poi sugli allenatori e non poteva mancare il paragone tra Mourinho, Leonardo e Benitez:
E’ piacevole lavorare con Leonardo. E’ una persona simpatica e sa esattamente come gestire le situazioni, proprio come Mourinho. Nessuno è uguale all’altro, ma quando Leo è giunto ad Appiano siamo stati felici.
Lo erano stati anche quando era arrivato Benitez, salvo poi voltargli le spalle al momento del dunque, quando Moratti aveva già deciso di silurarlo. Il tecnico spagnolo negli ultimi giorni ha avuto modo di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, attaccando la dirigenza, ma Sneijder a quanto pare non ha apprezzato lo sfogo:
E’ sempre facile lamentarsi dopo che le cose non vanno bene. Non è stato un periodo felice per noi e per lui.
E’ facile anche salire sul carro del vincitore quando le cose vanno bene.