Gli allenatori vanno e vengono, ma i dirigenti restano, specie se sono stati bandiere del club in questione. Di solito è così, ma non nel caso di Gabriele Oriali, dirigente dell’Inter fino ad oggi e disoccupato di lusso a partire da domani. L’ex mediano nerazzurro lascia l’Inter dopo anni ed anni di successi al fianco di Mancini prima e di Mourinho poi, a causa di scelte fatte dalla dirigenza e non condivise dal diretto interessato.
Per raccontarla in parole povere, il dirigente nerazzurro è stato declassato, nel senso che gli è stato proposto un ruolo di tramite tra la squadra e la società in luogo del suo attuale stato di responsabile tecnico. Una proposta che Oriali non ha neppure preso in considerazione, preferendo lasciare la sua Inter:
Avevo un ruolo ben preciso nella società, che espletavo nel migliore dei modi, ma di fatto sono stato sollevato da questo incarico, sostituito, diciamo “fatto fuori”. Credo di essere arrivato al capolinea.
Le avvisaglie del divorzio si erano già avute nel corso della scorsa settimana, quando Oriali si lamentava per il trattamento ricevuto:
Dopo la vittoria della Champions pensavo di potermi godere un po’ di più questo successo, ma sono state prese delle decisioni che rispetto, anche se non condivido. Lo stato d’animo non è dei migliori. Per me l’Inter è tutto e se si decidesse di chiudere il rapporto coi nerazzurri, mi dispiacerebbe molto e in ogni caso non avrei intenzione di andare in un’altra società.
E invece l’ormai ex dirigente nerazzurro dovrà trasferirsi altrove, se vorrà continuare la sua carriera dietro una scrivania. Si è parlato di un possibile passaggio alla corte di Berlusconi, ma pare proprio che Oriali non sia intenzionato a tradire il passato:
Non ci sono possibilità che io continui la mia avventura al Milan.
E allora potrebbe profilarsi la possibilità di raggiungere Roberto Mancini al Manchester City, dove troverebbe tutta la considerazione che crede di meritare. Auguri.
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