Partiamo dai Campioni d’Italia in carica. Sulla panchina nerazzurra non siede più Roberto Mancini, lasciatosi tra polemiche e carte bollate con il presidente Massimo Moratti. Al suo posto è arrivato Josè Mourinho, predestinato portoghese dalla inesistente carriera calcistica alle spalle, capace di vincere e convincere, prima alla guida del Porto, poi sulla panchina ipermiliardaria del Chelsea di Roman Abramovich. Eccelso comunicatore e ammaliatore televisivo, offre grande interesse mediatico. E’ proprio questo l’enorme pregio del Mago di Setubal, la capacità di accentrare su di sé tutte le pressioni che altrimenti graverebbero sulle spalle dei giocatori.
Appena arrivato, Josè ha stupito tutti, masticando un buon italiano e confermando praticamente tutta la rosa, senza sventolare rivoluzioni e sfoltimenti. Come ha avuto modo di dire: “non è mica un pirla, lui“. Eppure, ha già in mente la squadra titolare della prossima stagione e gli eventuali rinforzi da inserire. Su tutti Quaresma, Lampard e Mancini. Sul primo ci sono da abbassare le pretese del Porto, troppo onerose perfino per i petroldollari di Moratti, sul secondo siamo molto vicini alla chiusura, come del resto per l’esterno brasiliano della Roma.
Infine un ritocchino in difesa non guasterebbe ed ecco spuntare dalla lista di Mourinho il connazionale Ricardo Carvalho, centrale difensivo dotato di buona tecnica e senso tattico, l’uomo giusto per i meccanismi difensivi dello stratega portoghese. Se questi giocatori dovessero realmente arrivare alla Pinetina, andrebbero a comporre una squadra formidabile, con tutte le carte in regola per dominare in campionato ed anche in Europa.
Mourinho, durante la sua prima conferenza stampa, tra le altre cose disse: “non vogliamo essere i campioni dell’estate“. E’ tutto vero, ma per dirla con un noto proverbio, se “il buongiorno si vede dal mattino“, sarà un’Inter speciale, con un allenatore speciale. “The Special One“, per l’appunto.