Lo scorso anno aveva esordito dicendo di non essere un pirla, quest’anno ammette di non essere Mago Merlino né Harry Potter, mettendo già le mani avanti nel caso non tutto andasse come preventivato. Di sicuro Josè Mourinho sa di non poter fare miracoli con una squadra che si è rinforzata, ma che non è ancora come lui la vorrebbe:
Mancano ancora un trequartista e un difensore centrale. Non è la rosa dei miei sogni ma è la realtà, e poi gli obiettivi della squadra verranno adattati alla realtà. Ma non posso chiedere di più al presidente: lavorerò di più, ma non posso fare miracoli.
L’obiettivo resta ancora la Champions League, motivo per cui è stato chiamato lui a guidare la brigata nerazzurra, ma il portoghese è consapevole dei limiti della propria squadra:
Il Barcellona è stato campione d’Europa, ma al 90’ della semifinale era fuori. Si conferma che la Champions è la competizione dei dettagli, ma è anche quella della qualità. E su quest’ultima non siamo allo stesso livello di 3-4 squadre. Possiamo vincere se i dettagli ci sono amici, ma partiamo dietro.
Già, meglio volare basso.
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