Che lo Special One rimanga anche il prossimo anno a Milano, questo è fuori discussione. Ormai a campionato finito, con l’Inter che vince lo scudetto con due giornate di anticipo e i big che possono andare in vacanza anticipata, il solito Mourinho tiene alta la tensione delle sue solite polemiche.
Stavolta ce l’ha maggiormente con la stampa, che lo additava come colui che avrebbe fatto vincere la Champions League all’Inter, ma che in realtà si è dimostrato solo una delusione. La realtà è un’altra, ed è da cercare tutta nella squadra. Questa la spiegazione dello Special One al quotidiano portoghese A Bola:
La Champions non l’abbiamo vinta perché siamo su un piano inferiore rispetto al Barcellona, al Manchester, al Chelsea: facciamo parte del secondo gruppo con Arsenal, Milan, Juventus, Bayern, Porto… Forse c’è stato un utilizzo abusivo della mia immagine e del mio nome come allenatore vincente in Champions, per alimentare sogni di vittoria: ma io non vendo sogni e nel calcio non ci sono miracoli. Almeno, io non li faccio.
Insomma, per vincere bisogna investire. E per convincere Moratti ad aprire il portafoglio e a cambiare strategia, le parole non potevano essere più chiare:
Sono sempre stato tecnico di squadre con grandi margini di crescita, mentre qui all’Inter ho trovato una squadra verso la fine di un ciclo: 6 giocatori con più di 33 anni, 12 con più di 30, solo 4 giocatori italiani. Insomma, una squadra che mi costringeva a estrarne tutto quello che poteva darmi, per vincere qualcosa.
Mette le mani avanti per la prossima stagione? Certo è che se dovessero arrivare i rinforzi richiesti, non avrà più scuse, la Champions dovrà essere vinta.