Negli ultimi giorni lo abbiamo visto cupo e silenzioso, assorto nei suoi pensieri e con ‘zeru’ voglia di parlare. Ma ora non ha più senso tacere e Josè Mourinho si trasforma nuovamente nel fiume in piena che tutti conosciamo, rivelando i motivi di tanta preoccupazione:
Il problema era Ibra. Non si può preparare una squadra senza sapere se lui rimane o va via. Con Ibra è un’Inter, senza Ibra c’è un’altra Inter. Il vero dramma non è stato perdere Ibra ma non sapere se restava. Adesso che sappiamo tutto è molto più facile, anche la squadra mi sembra più libera e tranquilla mentalmente.
Lo Special One ha tentato fino all’ultimo di trattenere lo svedesone:
Gli ho detto: se il Barcellona vincerà la Champions non sarà merito tuo. Lui mi ha risposto: voglio andare. Sono stato a Barcellona quattro anni, so che gli faranno una presentazione in grande stile al Nou Camp, ma io gli ho detto: vincere la Champions qui all’Inter sarà tutta un’altra cosa.
Ma Ibra era stanco di aspettare ed ha preferito tentare l’avventura spagnola, mentre l’Inter non sarà più la stessa senza il suo fulcro centrale:
La creatività di Ibra condizionava tutto, la squadra gli girava attorno. Adesso ci sono Eto’o e Milito, una storia completamente diversa. Vedremo se è meglio questa Inter o quella delle passate stagioni.
Già, siamo proprio curiosi.
[Fonte: Il Giornale]