Oggi sembra proprio essere la giornata dei discorsi chiusi e delle porte sbattute in faccia. Eh si, perché dopo il “mai” incassato da Cassano riguardo alla nazionale azzurra, arriva il “mai più” inferto da Moratti a quello che fino a ieri è stato uno dei suoi pupilli.
Ci fa strano sentire il patron nerazzurro esprimersi in questa maniera, ma evidentemente la pazienza ha un limite e Adriano lo ha abbondantemente superato. Ed ora si va sempre più verso la rescissione del contratto, visto che entrambe le parti non sembrano propense a venirsi incontro per l’ennesima volta:
Forse sì, la rescissione del contratto può essere una delle soluzioni.
Del resto, Massimo Moratti ha provato in tutti i modi ad aiutare l’Imperatore, coccolandolo fino a sembrare ridicolo, difendendolo contro tutto e tutti, come farebbe un buon padre con il figlio prediletto. Cos’ha avuto in cambio? Colpi di testa (pochi sul campo, molti al di fuori del rettangolo di gioco), scandali, rumors, tribunali (ricordate le foto di Fabrizio Corona?). Ora l’ennesimo capriccio:
In italia sono infelice. Forse smetto di giocare. Ho bisogno di due o tre mesi per riflettere…
Beh, a questo punto anche il famoso Giobbe biblico avrebbe perso la pazienza, di fronte ad una situazione che non propone altra via d’uscita, se non quella di un divorzio (neppure troppo doloroso, per la verità). Che Adriano si perda nei meandri della propria mente o che usi l’arma della depressione per cambiare aria non importa. L’unica cosa che conta è che il patron non ne può più delle bizze di quello che doveva essere uno dei cavalli migliori.
In queste ore è in corso un incontro tra Gilmar Rinaldi e i dirigenti nerazzurri, ma Moratti non sarà della compagnia. Al procuratore di Adriano verrà proposto solo un premio in caso di vittoria del campionato e, in caso di rifiuto, l’Inter si rivolgerà all’arbitrato della Lega per inadempienza contrattuale e conseguente rescissione. E forse è questa la soluzione migliore per tutti, sebbene ci sia la possibilità che l’Imperatore finisca al Milan (ipotesi scomoda per il club di via Durini). Ma, come dice lo stesso Moratti:
Non possiamo negare a nessuno la libertà. E’ stato fatto tutto il necessario da parte nostra, ma ora il giocatore non sta garantendo quello per cui è pagato.