Tutto era iniziato una settimana fa, quando quella lingua lunga di Mourinho aveva fatto passare un giocatore de Catania per simulatore, assolvendo di fatto il “suo” Muntari (che tanto innocente non deve essere, visto che si è beccato tre giornate di squalifica per la manata rifilata all’avversario che lo contrastava). Apriti cielo! Il polemico e sempre meno simpatico mister portoghese ha trovato pane per i suoi denti anzi, a dirla tutta “bastonate” per i suoi suoi denti, visto che proprio questo trattamento veniva auspicato dall’ad del Catania, Pietro Lo Monaco.
Di qui il fiume di polemiche e di botta e risposta a distanza tra il dirigente catanese e l’allenatore nerazzurro, che trovava anche un difensore “involontario” nel ministro Maroni, sempre più calato nel ruolo di salva-calcio neanche fosse il ministro dello sport.
Risultato? Lo Monaco è stato deferito alla disciplinare per “istigazione alla violenza”, avendo parlato appunto di “bastonate sui denti” e di “cemento a presa rapida”, senza a suo dire voler convincere qualche scagnozzo a passare dalle parole ai fatti. E’ chiaro che noi la stiamo prendendo sullo scherzo e stiamo giocando su affermazioni che dovrebbero restare nell’ambito sportivo e circoscritte ad un dopopartita in cui le parole solitamente lasciano il tempo che trovano. Ma la questione sembra andare per le lunghe, se è vero che il dirigente del Catania continua a tirare fuori storie che hanno ben poco a che fare con la gara in questione. Cosa è andato a pescare?
L’altro giorno leggevo una dichiarazione fatta dal signor Mourinho quando venne presentato dal Chelsea. La frase ce l’ho davanti perché continuo a leggerla, visto che non mi rendo conto come sia possibile una cosa del genere: alla domanda come mai avesse accettato il Chelsea, lui rispose testualmente che “il nostro è un mestiere difficile e che se avesse voluto vivere tranquillo sarebbe rimasto al Porto sulla sua poltrona azzurra, la Coppa dei Campioni, Dio e dopo Dio io…”.
E a Lo Monaco, che in virtù del nome deve essere un tipo estremamente religioso, non è proprio andato giù che Mourinho si sia paragonato a Dio, nella sua smania di onnipotenza. Beh, che il portoghese si senta un gradino (anzi una rampa di scale) sopra il resto della popolazione mondiale non lo scopriamo certo adesso, ma a chi giova tirare fuori dichiarazioni vecchie di anni? Evidentemente lo scopo di Lo Monaco non era quello di chiudere una polemica che sembra infinita (come vleva farci credere), ma solo quello di avere l’ultima parola nella vicenda. E pensate forse che da Appiano Gentile non arrivi nessuna replica? Alla prossima puntata!