L’Inter che non ti aspetti, nel bene e nel male. Non a caso la chiamano la pazza Inter, capace di far infuocare il cuore il più tiepido dei tifosi, ma anche di procurare infarti a chi di cuore non ha mai sofferto.
Tre a zero dopo soli 14 minuti, meglio del Real delle meraviglie dell’ex condottiero Mourinho, che solo ieri ha spezzato i sogni degli odiati cugini rossoneri. Tre a zero in 14 minuti e l’impressione che la gara potesse finire con un risultato tennistico, asfaltando le ambizioni di un Tottenham che ha avuto la sfortuna di prendere una rete a freddo (peraltro siglata da uno che solitamente non si spinge fino dentro l’area avversaria in cerca di gloria e fortuna) e di ritrovarsi qualche minuto dopo in inferiorità numerica.
L’Inter ha avuto vita facile nelle praterie lasciate dagli Spurs ed affondava come una lama nel burro, ritrovandosi spesso dalle parti di un Cudicini che avrebbe pagato di tasca propria per non tornare titolare in una serata tanto storta per gli inglesi. Ma tant’è. Alla fine del primo tempo il tabellone di San Siro si illuminava a festa per il 4-0 della squadra di casa. Nella ripresa la parola d’ordine per gli uomini di Benitez era evitare infortuni ed ammonizioni inutili e cercare di risparmiare le energie in vista del campionato.
E la difesa nerazzurra ha preso alla lettera le consegne dello spagnolo, lasciando che Bale scendesse indisturbato per quaranta metri prima di infilare Julio Cesar. Ci può stare, certo. Quello che non ci sta è l’amnesia generale del finale di partita, che ha portato lo stesso Bale a ripetersi per ben due volte, scegliendo sempre il medesimo angolo. 4-3 il risultato finale, ma l’impressione è che il Tottenham avrebbe potuto affondare ancora, se solo il triplice fischio non avesse messo fine alla rimonta.