Inter, Thiago Motta spiega la fine di un ciclo

di Redazione 2

Thiago Motta è tornato ieri sera a parlare di Inter, ed in pratica ha ufficializzato quel che in realtà sapevamo già tutti da tempo. Un ciclo è finito, ha spiegato l’italo-brasiliano, ma non con l’addio di Mourinho, bensì con quello di Eto’o. Al momento della partenza del camerunense, avvenuta molto in fretta la scorsa estate quando un giorno Moratti disse che non era in vendita, ma di fronte all’offerta dell’Anzhi ci mise 48 ore a  mandarlo via, Motta ha capito che il ciclo nerazzurro era finito.

E così, appena ha avuto l’opportunità, ha fatto le valigie ed è partito anche lui. Non in una squadra a caso, ma in una che spera possa aprire un ciclo proprio quest’anno, con l’arrivo di Ancelotti, quello nella scorsa estate di Sirigu e Pastore (tra gli altri), e chissà, magari nella prossima con quello di Pato.

 GIOCO INVOLUTO – Thiago Motta ha spiegato il cattivo momento dell’Inter come una normalissima fine di ciclo, con la squadra che anche se non andrebbe rifondata da zero, comunque andrebbe fortemente rivista. Anche perché il gioco tutto difesa e contropiede non può permetterselo più, né in Europa né in Italia, e dunque cambiando il modo di giocare deve cambiare anche gli uomini.

Ad ogni modo l’ex interista ha fiducia che l’ostacolo Marsiglia si possa superare. I nerazzurri, con tutte le difficoltà che hanno, dispongono sempre di una rosa superiore. Il problema è il proseguio del torneo, e soprattutto l’accesso alla Champions League del prossimo anno, missione quasi impossibile secondo Motta visto che non solo Juventus e Milan sono superiori, ma anche se non le nomina, le varie Napoli, Udinese, Roma e Lazio sembrano avere qualcosa in più. Forse non è un caso che Moratti stia cercando il supporto di qualche partner arabo. Si sarà reso conto che la squadra deve subire una rivoluzione per poter tornare a vincere.

Photo Credits | Getty Images

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