Si spengono le luci sull’ultimo atto della stagione calcistica italiana, che si conclude così come era cominciata: vittoria dell’Inter nella Supercoppa Italiana la scorsa estate, vittoria dell’Inter questa sera di fronte al Palermo. I nerazzurri completano così il triplete, meno ricco rispetto a quello della scorsa stagione, ma comunque prestigioso, mentre i rosanero non riescono nell’impresa di mettere in bacheca il primo trofeo della propri storia.
Le lacrime di Delio Rossi a margine della premiazione la dicono lunga sulla voglia che aveva il suo Palermo di regalare una gioia ai 35mila arrivati dalla Sicilia a riempire lo Stadio Olimpico. L’altra faccia della medaglia è la gioia stampata sul volto di Leonardo, che vince il suo primo titolo da allenatore dell’Inter e spera di poter aprire un ciclo vincente.
Lacrime anche sul volto di Miccoli, alla sua ultima gara con la maglia del Palermo, e su quello di Munoz, che è stato espulso subito dopo aver segnato la rete che rispondeva alla doppietta di Eto’o e poco prima che Diego Milito mettesse la firma sulla vittoria finale dell’Inter. L’allenatore del Palermo mastica amaro a fine gara e spiega il motivo del pianto:
Volevo regalare ai tifosi qualcosa di grande, più grande di noi: non ce l’ho fatta e ci sto male, ma so che abbiamo fatto il possibile per riuscirci.
Poi analizza la gara e parla del futuro:
Ce la siamo giocata con le nostre armi, avevamo problemi all’inizio che poi si sono evidenziati. Abbiamo visto che potevamo giocarcela. La mia espulsione? Era tutta la partita che mi dicevano che si recuperava tempo e poi non è stato così. Questa gente, i tifosi del Palermo, meritano questo e altro, ci ha sempre sostenuto, ha capito che la squadra è giovane ed inesperta, ma che gioca a calcio e fa cose bene e cose male. Il mio futuro? Indipendentemente da questa finale, devo parlare con la società, valuteremo tutto con la società. Oggi parliamo della finale, martedì o in settimana incontrerò Zamparini e parleremo del mio futuro.