Vista sulla carta, Novara-Inter dovrebbe essere una passeggiata per i nerazzurri. Ma almeno considerando l’aspetto psicologico della gara, forse saranno proprio i piemontesi a partire avvantaggiati. Gasperini è ad un bivio: o vince o va via, non ci sono più seconde possibilità. Le prime 4 partite stagionali hanno mostrato un’Inter buona solo a tratti che crolla ad un certo punto della partita e, inevitabilmente, perde. Il pari contro la Roma può essere un buon segnale, ma non abbastanza.
Il segnale preoccupante invece lo lancia Gasperini stesso che se la prende con le decisioni arbitrali, affermando che con un rigore in più contro la Roma e contro il Palermo, e senza l’episodio dubbio del gol del pari del Milan in Supercoppa con fallo su Stankovic, ora forse staremmo parlando di tre partite diverse. Ma dopotutto non è un caso che l’ex tecnico del Genoa recrimini per quelle partite giocate con il suo modulo preferito (3-5-2), e non per quella di Champions, forse quella che fa più male, in cui scese in campo con la difesa a quattro.
Lui continua sulla sua strada, forte della fiducia che riceve ogni giorno da Moratti (checché se ne dica sui giornali, afferma), e così in questo turno infrasettimanale ha deciso di riproporre ancora la sua tanto cara difesa a tre, convinto che non essendo un attacco ben fornito, i novaresi non possano rappresentare un problema per Lucio e compagni. Sarà così? Probabilmente se si sbaglia, Gasperini non avrà la possibilità di controreplicare.
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