28a giornata Serie A
Stadio Giuseppe Meazza di Milano
Inter – Atalanta 0-0
L’eliminazione in Champions League all’ultimo secondo a opera del Marsiglia non è stata ancora ovviamente digerita nell’ambiente nerazzurro. Oggi l’Inter ha l’opportunità di riscattarsi in casa contro la temibile Atalanta di Colantuono, in un derby lombardo tutto da gustare.
Ranieri dà fiducia al tandem d’attacco formato da Pazzini e Milito. Colantuono, che deve rinunciare a Denis, si affida invece a Marilungo e Carrozza.
MILITO SBAGLIA ANCORA – Nel primo tempo succede davvero poco. L’Inter paga chiaramente, soprattutto da un punto di vista mentale, la sfida contro il Marsiglia di questa settimana e raramente riesce a essere talmente brillante e lucida da creare veri pericoli alla difesa bergamasca. L’Atalanta dal canto suo si limita a controllare senza prendersi troppi rischi. Rigore a parte.
Al ventiduesimo, Bellini stende Pazzini in area. L’arbitro concede il calcio di rigore, sul dischetto si presenta Milito che tuttavia si fa ancora una volta neutralizzare la conclusione dopo la massima punizione già fallita la scorsa settimana contro il Chievo. Unico vero sussulto di una prima frazione, come detto, non eccezionale per non dire brutta.
PROTESTE BERGAMASCHE – La situazione non cambia nel secondo tempo. La partita non è bellissima, sia per incapacità dell’Inter di rendersi pericolosa sia per la voglia da parte degli ospiti di portarsi a casa un punto tutto sommato utile ai fini della salvezza. Moratti lascia lo stadio a partita ancora in corsa: segno che il patron nerazzurro non ha evidentemente gradito la brutta prova dei suoi.
È addirittura l’Atalanta del resto a recriminare per un presunto fallo da rigore non concesso a dieci minuti dalla fine per intervento di Lucio su Gabbiadini parso ai limiti della regolarità. L’arbitro non fischia la massima punizione, ma poteva palesemente starci. Finisce comunque 0-0: l’Inter va a 41 punti e viene raggiunto dal sorprendente Catania. Altro che terzo posto, ora è a rischio persino l’Europa League.
Photo credits | Getty Images
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