Si ricomincia da qui, da quella coppa sollevata sotto il cielo di Madrid, che sanciva la fine di un digiuno durato per ben 45 anni. Sono trascorsi pochi mesi da allora ed il ricordo è ancora vivo, ma per l’Inter è già ora di rituffarsi nella competizione per difendere il titolo conquistato.
Primo avversario da affrontare è il Twente, al suo battesimo nella fase a gironi in cinquanta anni di storia (anno più anno meno). Gli olandesi non dovrebbero far paura ai campioni d’Europa, ma la storia del calcio ci ha insegnato che non si può mai abbassare la guardia. Basta chiedere all’Inter di Mourinho, che due anni fa si qualificava alla fase successiva solo in virtù delle disgrazie altrui e che lo scorso anno doveva faticare non poco per ribaltare il risultato in quel di Kiev, quando era ad un passo dall’eliminazione.
E questa Inter non è quella dell’anno scorso. Certo, gli uomini sono rimasti gli stessi, ma il condottiero ha cambiato faccia e non si può dire che Rafa Benitez abbia trovato la quadratura del cerchio. L’obiettivo dichiarato è quello di bissare il successo dello scorso anno e diventare così la prima squadra nella storia della Champions League ad assicurarsi il trofeo per due anni di seguito.
Snejider crede nell’impresa, così come Benitez, che solo qualche anno fa si impegnava con la stessa promessa davanti ai tifosi del Liverpool. Allora non gli riuscì, ma stavolta le premesse per riuscire ci sono tutte. Il viaggio è lungo e faticoso e le avversarie (specie le spagnole) si sono rafforzate, ma in casa Inter giurano di aver trovato lo spirito giusto e di averlo anche mantenuto, nonostante l’addio del trascinatore Mourinho.
Intanto però c’è da superare l’ostacolo Twente, che lo scorso anno ha conquistato il suo primo titolo nazionale e che ci tiene a ben figurare nella sua prima uscita da prima della classe. Che le danze abbiano inizio e speriamo che l’Italia si faccia rispettare.