Il vaso di Pandora è ormai scoperto e da qui in avanti ci toccherà registrare parecchie novità sul caso Calciopoli, che fino a qualche tempo fa sembrava coinvolgere quasi esclusivamente la Juventus e Moggi. Ma a quanto pare il mondo del calcio si è sempre basato su un sistema che prevedeva la richiesta di favori, specie per quanto riguarda le designazioni arbitrali pilotate a favore di questa o quell’altra società.
A finire in prima pagine in questi giorni sono state le intercettazioni telefoniche tra Bergamo (designatore degli arbitri) e Moratti, patron dell’Inter, a proposito della gara dei nerazzurri contro la Samp nel 2005. Ma pare che in quei giorni il telefono di Bergamo fosse particolarmente infuocato, se è vero che ora spunta fuori anche una conversazione dell’ex arbitro con Giacinto Facchetti, ai tempi presidente dell’Inter. A chiamare è proprio il dirigente dell’Inter:
Sto andando allo stadio, l’ho detto con i miei di avere con Bertini un certo tatto, una certa disponibilità. L’ho detto con i giocatori, con Mancini e gli altri.
E Bergamo:
Viene predisposto a fare una bella partita.
Ma il passaggio che più interessa è quello in cui il designatore si lascia scappare:
E una sfida che vedrai la vinciamo insieme. Vedrai che le cose andranno per il verso giusto, poi la squadra sta ricominciando ad avere fiducia, a fare i risultati. Fa morale…
Certo, non stiamo parlando di chiudere gli arbitri in uno spogliatoio o cose del genere, ma è evidente che certe frasi lasciano più di qualche dubbio nel tifoso medio, in quello che finora credeva di aver individuato il diavolo, finendo per accorgersi che il marciume è un po’ ovunque.
Moratti dice che è un tentativo di ribaltare la verità, giudicando vergognosa la situazione, ma ogni giorno che passa sembra uscire una nuova tessera del mosaico ed ora è tempo di spiegare il motivo di certe telefonate tanto esplicite. Arrivederci alla prossima puntata.
miki foggia 5 Aprile 2010 il 18:07
Ogni udienza di Napoli (processo calciopoli/farsopoli) porta nuove notizie che demoliscono l’aborto giuridico, il pressapochismo e la mediocrità giornalistica del 2006. Oggi la stampa è muta, rispetto alla mattanza del 2006, ma la verità e la realtà piano, piano sta venendo alla luce
moggiopoli 1 Luglio 2011 il 16:05
la juve in serie c e moggi in galera