Come si può considerare la netta sconfitta di ieri contro il Werder Brema? C’è chi ricorda che il campo del Werder ha sempre rappresentato un ostacolo insormontabile per le squadre italiane – in quindici gare nessun club tricolore è riuscito ad espugnarlo, e che l’Inter ormai aveva già la testa nel mondiale per club, visto anche che aveva già conquistato l’accesso agli ottavi di finale.
Parole che scompaiono dietro i numeri di questo inizio di stagione: ieri l’Inter ha perso per la settima volta su 23 uscite. L’anno scorso i nerazzurri avevano perso sette partite in tutto l’anno – e l’ultima sconfitta era stata l’1-0 contro il Barcellona, un ko che aveva garantito l’accesso alla finale di Champions League.
L’Inter ha chiuso una striscia di 12 partite in cui aveva sempre segnato, mentre il Werder è riuscito a mantenere inviolata la propria porta dopo undici gare in cui prendeva almeno un gol. Una difesa molto permeabile che ha relegato il Werder nella decima posizione della Bundesliga.
La sconfitta a Brema non avrà conseguenze solo sul morale. Arrivando seconda nel suo girone l’Inter potrebbe trovare negli ottavi squadre come Barcellona, Real Madrid, Chelsea, Manchester United, Bayern Monaco, oltre alle abbordabili Schalke 04 e – forse – Shakhtar.
Difficile comunque che Massimo Moratti decida di esonerare Rafa Benitez poco prima della partenza per Abu Dhabi. Forse il presidente dell’Inter si è pentito di non aver cambiato l’allenatore quando era ancora in tempo – ovvero dopo la sconfitta contro il Chievo.
Comunque se non dovesse arrivare la vittoria nel mondiale per club, l’esonero di Benitez sarebbe ormai scontato. Il problema è quello di stabilire con chi sostituirlo. Perde colpi l’ipotesi del traghettatore Walter Zenga – visto anche quanto è successo l’anno scorso alla Juve con Alberto Zaccheroni -, per ora l’unico sostituto possibile sembra essere l’ex-allenatore del Milan Leonardo. Ma anche lui non pare il candidato migliore per gestire una polveriera come sembra essere oggi l’Inter. Forse anche la difficoltà di trovare un sostituto all’altezza ha prolungato l’esperienza di Benitez all’Inter.