Nell’indagine milanese il nome di questo Brescia viene affiancato anche a vicende legate alla prostituzione e a traffico di auto e orologi, che sembrerebbe venissero venduti ai calciatori dell’Inter a prezzi “di favore”, come se avessero bisogno di sconti, poverini. In cambio sembra che Brescia ottenesse biglietti per lo stadio o semplicemente la visita dei suoi beniamini nel negozio dove lavorava dopo essere uscito dal carcere di Como.
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