Venticinque anni passati a correre dietro ad un pallone, la maggior parte dei quali con la fascia da capitano al braccio. Campione nel calcio e nella vita, come si dice solitamente di quei giocatori che si mettono in mostra in modo positivo anche in situazioni che ben poco hanno a che fare col pallone che rotola. Ma nella vita di Paolo Maldini potrebbe esserci una macchia, come dimostra l’indagine nei suoi confronti per corruzione ed accesso abusivo a sistema informatico.
Secondo l’accusa, che si è servita anche di intercettazioni telefoniche, l’ex capitano del Milan avrebbe chiesto ad un funzionario dell’Agenzia delle Entrate di operare dei controlli su un socio in affari immobiliari, inducendolo dunque a violare il sistema informatico. Lo stesso funzionario pare ricevesse periodicamente del denaro per evitare che i conti di Maldini finissero nei controlli fiscali. Nell’inchiesta della Procura di Milano compare anche il nome della moglie di Paolo Maldini, Adriana Fossa, insieme a quelli di altre 41 persone, tra le quali Davide De Zan, giornalista sportivo.
Maldini si dice tranquillo e sereno e, tramite il suo avvocato, fa sapere di essere sicuro di “poter dimostrare la propria estraeintà ai fatti”. Lo speriamo per lui, perché altrimenti sarebbe una grave macchia sulla vita di un calciatore che ha sempre mostrato trasparenza e correttezza.