Mano pesante della Federcalcio francese nei confronti dei ribelli “sudafricani”, i giocatori che ebbero l’ardire di mettersi contro l’allora ct della nazionale, Raymond Domenech, rifiutandosi di scendere in campo nell’allenamento prima dell’ultima gara del girone eliminatorio contro i padroni di casa del Sudafrica. Tutto era cominciato nell’intervallo della gara contro il Messico, quando l’allenatore dei galletti aveva chiesto a Nicolas Anelka di rispettare le consegne e di mantenere la posizione assegnatagli sul terreno di gioco.
Per tutta risposta l’attaccante del Chelsea aveva mandato a quel paese il ct, apostrofandolo con epiteti non proprio simpatici all’indirizzo della mamma. Epiteti che finirono subito in prima pagina e che costrinsero la Federazione francese a prendere posizione nei confronti di Anelka, rispedito in patria con il primo volo.
Ma Anelka non era l’unica grana di Domenech, se è vero che alcuni pilastri della nazionale si misero contro il ct, scrivendo addirittura un comunicato nel quale spiegavano le proprie ragioni e manifestavano l’intenzione di saltare l’allenamento decisivo.
Da allora è trascorso più di un mese e sappiamo bene come è si è conclusa la storia, con la Francia eliminata senza pietà della kermesse mondiale e Domenech fatto fuori dalla panca della nazionale (ma sarebbe stato comunque sostituito da Blanc). Colpa dei ribelli? In parte si, visto che oggi la Federazione francese ha impresso il proprio marchio sull’intera vicenda, prendendo una posizione piuttosto dura nei confronti dei sovversivi.
A pagare il prezzo più alto è proprio Nicolas Anelka, che si è beccato ben 18 partite di sospensione dalla nazionale francese. Capitan Evra, invece, è stato squalificato per 5 partite, mentre Ribery, in qualità di vicecapitano, si è beccato tre gare di squalifica. Toulalan, che aveva redatto il comunicato di ammutinamento, dovrà saltare una sola gara.
Insomma, Domenech sarà pure stato silurato, ma vuoi mettere la soddisfazione di vedere sul patibolo i ribelli?
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