Ci si aspettava una pioggia di gol nel posticipo del lunedì della 15esima giornata di campionato e invece ci ritroviamo a commentare un Napoli–Palermo che solo sul finale ha regalato brividi ed esultanze. Non che le due squadre non abbiano provato a scalare la classifica in cerca di una posizione di riguardo, ma rispetto ad altre uscite i rispettivi attacchi hanno un po’ latitato.
Uno dei più attivi è sembrato essere Cavani, ex di lusso e uomo della speranza nella galoppata europea del Napoli, ma alla fine l’uruguaiano non è riuscito a mettere il sigillo sulla gara, lasciando a Lavezzi le azioni più pericolose. Deludenti invece le prestazioni di Hamsik da una parte e di Pastore dall’altra, in una gara che conferma in pieno l’altalenanza di rendimento dei due campioncini in erba.
Nella ripresa il Napoli avrebbe meritato il vantaggio in un paio di circostanze, ma la bravura di Sirigu e l’imprecisione dell’attacco azzurro congelavano il risultato sullo 0-0. Almeno fino ai minuti di recupero, quando Maggio saliva sul trono del protagonista, prima sbagliando una rete che sembrava già fatta, poi finalizzando un’azione di Cavani per il gol che valeva il vantaggio dei padroni di casa ed il terzo posto in classifica in compagnia della Juventus.
Al Napoli va il merito di averci creduto fino alla fine, fino al quinto minuto di recupero, quando uno dei suoi uomini più criticati e meno costanti degli ultimi tempi ha piazzato il colpo decisivo per un balzo importante in classifica. Al Palermo resta il rammarico di non aver saputo imporre il proprio gioco e di aver preso una rete quando oramai si attendeva solo il triplice fischio finale. A chi si è gustato la gara davanti alla tv resta la delusione per una gara che alla vigilia prometteva scintille e che alla fine ha regalato più di uno sbadiglio.