Il pugile è al tappeto, suonato, stordito, incapace di rialzarsi da terra e di attendere in piedi la conta dell’arbitro. Ci si aspettava la reazione della Juventus, dopo il ko interno contro il Parma, ma questa sera a mostrare segni di ripresa – e che ripresa! – è stato solo il Napoli, che sin dal primo minuto ha stretto in un angolo la Vecchia Signora, imponendosi a suon di gol.
La Juve ha problemi nel reparto offensivo, problemi che l’arrivo di Toni non risolve, mentre il Napoli in quel reparto non manca di pezzi da novanta, capaci di fare la differenza in ogni momento. Cavani strappa applausi a scena aperta e finalizza nel migliore dei modi il bel gioco creato dai compagni, trascinando il Napoli in seconda posizione, a soli quattro punti dal Milan capolista.
Tre reti pesanti per l’attaccante azzurro, altrettanti errori banali della difesa bianconera, che in soli quattro giorni colleziona ben sette reti al passivo. E dire che – inizio di stagione a parte – la Juventus si era fatta ammirare soprattutto per la scarsa permeabilità del reparto arretrato, costruendo proprio da lì le vittorie più importanti. Dov’è finita quella solidità? E dove finirà questa Juve in crisi di identità da diverse domeniche? Prova a dare una risposta uno sconsolato Delneri:
Oggi il Napoli non ha demeritato assolutamente. Diciamo che noi stiamo lavorando su un discorso a lungo termine e questi sono scivoloni che fanno male, ma dobbiamo credere in quello che si fa, con attenzione. Un gol poteva cambiare qualcosa, anche se il Napoli ha meritato di vincere, ma noi stiamo lavorando per un concetto importante e quest’anno incappiamo in situazioni difficili, con la squadra che ha perso giocatori importanti come Quagliarella e Melo, che portano qualità in più rispetto alle alternative che abbiamo. Il gol di Toni non era da annullare e poteva cambiare la partita: la psicologia nel calcio è molto importante. La coppia d’attacco? Toni mi pare abbia fatto gol, Amauri poteva farne uno con un bel tiro dal limite… Oggi abbiamo cercato le palle alte e non abbiamo fatto girare palla come solitamente facciamo.