Si sciopera o non si sciopera? Sembra che non l’abbiano capito nemmeno i diretti interessati. Questo tira e molla che va avanti da circa 4 mesi sembrava essersi interrotto ieri pomeriggio dopo che l’Aic, l’Associazione dei calciatori, aveva deciso di far saltare le trattative. Il motivo era che non c’erano i presupposti per continuare in questo modo perché tanto non si sarebbe trovato nessun accordo.
In particolare i punti su cui nessuna delle due parti era disposta a trattare erano l’obbligo dei trasferimenti dei calciatori, la flessibilità dello stipendio e la gestione dei calciatori fuori rosa. Una situazione talmente bloccata che non solo l’Aic aveva deciso di non presentarsi all’incontro programmato per martedì 2 novembre con la Lega Calcio, ma addirittura aveva fatto ipotizzare un anticipo dello sciopero del calcio da dicembre al 10 novembre, turno infrasettimanale.
Dunque si sciopera? Secondo il portavoce dei calciatori, Massimo Oddo, pare proprio di no. Queste le sue parole:
L’accordo è vicino: ho voluto constatare di persona quelle che erano le divergenze tra la Lega di serie A e noi calciatori. Ho avuto, pertanto, un incontro con i vertici della Lega di serie A, i quali hanno manifestato ampia disponibilità rispetto alle mie proposte. A mio giudizio, pertanto, ci sono tutte le condizioni per addivenire rapidamente alla stipula dell’accordo collettivo e, nel contempo, ritengo che non sussistano minimamente i presupposti per uno sciopero.
Alla fine chi prevarrà? Le ipotesi ventilate sono le dimissioni di Oddo da portavoce dei calciatori perché la sua posizione non combacia con quella dell’Associazione, o addirittura la nascita di un nuovo sindacato. La situazione diventa ancora più confusa.