Cosa interessa davvero agli italiani? Sicuramente il calcio è una materia all’attenzione di tutti. E se c’è qualcosa che fa temere tutti è l’impossibilità di seguire la squadra del cuore o la nazionale. In fondo, diciamolo: siamo un popolo di tifosi.
Immaginate allora di essere dei lavoratori che hanno in mano un settore nevralgico come quello dei trasporti e immaginate di voler dimostrare di essere molto arrabbiati, immaginate ancora di voler far ascoltare la vostra voce. Quando organizzereste uno sciopero? In concomitanza con una partita di calcio, è ovvio. Eppure la polemica imperversa perchè se un lavoratore sciopera, a priori, la colpa è sua. Nel caso dell’Atac di Roma è colpa degli autisti se c’è traffico, se la viabilità è rallentata, se qualcosa non funziona in metro e autobus.
Insomma, la scelta di una sigla sindacale di incrociare le braccia in concomitanza della partita dell’Italia, ha sollevato un vespaio di polemiche. Ne parla anche Repubblica:
Ma nei giorni scorsi, la scelta di incrociare le braccia la sera in cui la Nazionale giocherà la prima partita agli Europei aveva sollevato alcune polemiche. Il candidato dem a sindaco, Roberto Giachetti, ad esempio, aveva espresso più di una perplessità: «Casualmente una sigla sindacale organizza uno sciopero in coincidenza con la partita di calcio». Un commento al quale l’Ugl aveva replicato che «la mobilitazione dei dipendenti Atac aderenti al sindacato è motivata dalla richiesta di massima sicurezza nei trasporti pubblici e l’orario dello sciopero non è stato indetto per consentire ai lavoratori di guardare l’esordio degli Azzurri ma per creare disagi minimi visto che la gran parte dei cittadini sarà a casa a guardare la partita».
Insomma, non è importante per cosa abbiano scioperato ma quando abbiano deciso di farlo. Ecco la forza della passione calcistica italiana: riuscire a spostare il focus del discorso.