Ce l’abbiamo fatta! L’Italia voleva il primo posto nel girone di qualificazione per evitare nel futuro prossimo avversarie scomode come Argentina e Brasile. Obiettivo raggiunto con lo 0-0 senza gloria e senza onore conquistato contro lo sparring partner più temibile, il Camerun (qualificato anch’esso alla fase successiva).
In molti hanno avuto da ridire sulla prestazione scialba degli azzurrini di Casiraghi, dopo le gare con Honduras e Corea del Sud che avevano mostrato bel gioco e determinazione. Alla fine lo stadio ha fischiato sonoramente e lo stesso Blatter si è nascosto dietro un comodo “no comment” per non esprimere giudizi su una gara che prometteva scintille.
Ma poco importa. D’accordo sullo spirito olimpico e sulla sportività da mettere in campo, ma alla fine si gioca per vincere e per l’Italia era di fondamentale importanza passare il girone da prima classificata.
Ed ora siamo lì, a pochi passi dal coronamento di un sogno, grazie al non gioco e grazie al numero uno azzurro (Viviano) che si è opposto brillantemente ad un calcio di rigore di un Camerun che, almeno all’inizio, giocava per vincere. Avanti così, ci sarà tempo per dimostrare ancora una volta il valore dei nostri giovani talenti.