Il sipario è calato sulla Serie A e da domani vivremo nell’attesa della prossima stagione, contando i giorni che ci separano dal 23 agosto. Per ogni fine c’è sempre un velo di commozione, ma mai come quest’anno i nostri occhi si sono riempiti di lacrime (vere o figurate) nell’assistere impotenti all’addio di grandi campioni che da domani in poi si dedicheranno ad altro.
Di Nedved abbiamo già detto, riportando la dichiarazione rilasciata a Sky nel dopo-partita di Juve-Lazio, mentre da più parti si continua ad ipotizzare un ritorno sulla sponda biancazzurra del Tevere. A lui i tifosi bianconeri hanno dedicato cori e striscioni, ringraziandolo per quanto dato alla causa della Vecchia Signora. A lui Del Piero ha lasciato la fascia di capitano. A lui i compagni hanno dedicato l’abbraccio al momento della sostituzione, mentre lo stadio scandiva il suo nome per due interminabili minuti.
Stesse scene in quel di San Siro, dove Ibra & Co. hanno indossato la maglia numero 7 durante il riscaldamento per omaggiare Luis Figo nel giorno dell’addio. Standing ovation al momento del cambio, con il saluto commosso dei compagni e con Mourinho che ha chiesto ed ottenuto di entrare in campo per abbracciare il suo connazionale.
Spettacolo strappa-lacrime anche a Firenze, dove è andata in scena l’ultima di Maldini dopo 25 anni di carriera. Niente cambio per lui, ma un siparietto ancor più commovente con i viola invitati a buttar fuori la palla a pochi istanti dalla fine per permettere al capitano di riprendersi ciò che gli è stato negato dai suoi stessi tifosi domenica scorsa.
Tre addii al calcio in una sola domenica, ma anche tanti addii alla maglia tra lacrime e applausi, come quelli di Thiago Motta e Milito a Genova o quello di Quagliarella a Udine. La domenica della commozione finisce qui, come il campionato del resto. Arrivederci al prossimo.
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